L'annuncio degli Aerosmith non mi spiazza, ma ciò non significa che non mi ferisca: non puoi più cantare Steven, non come hai fatto per anni incommensurabili.
Non è la fine del mondo, ti sussurro, mentre vorrei accarezzare quella testa da cui sono uscite note ed emozioni quasi infinite. Bisogna fermarsi, a volte: l'ho imparato io qualche anno prima.
Io che vi ho conosciuto di rimbalzo, nelle band che vi adoravano. Io che ho imparato a sognare, a modo voi, con voi.
E poi vogliamo parlare del primo anno terribile della mia vita. No, aspetta: prima un lampo di gioia.
Quando scrivo il mio primo articolo non di cronaca o affine, su di voi. Il mio collega e amico Luca mi ricompensa così: con un biglietto per il vostro concerto a Milano. È una serata pazzesca e con me c'è la mia migliore amica, quella che non mi ha abbandonato mai, la mia Roccia indiscussa per oltre quarant'anni.
Ok, torniamo avanti. Io vado a un banale controllo medico e mi trovo al pronto soccorso. Solo tu, Steven, sembri capire ciò che accade: c'è un Buco, nella mia anima, specchio del mio corpo.
Da allora, non mi avete mai lasciato. E adesso vi fermate, com'è giusto che sia. Non si può restare uguali, non si può tornare indietro.
Bisogna fermarsi.
Ma la tua voce, veramente, non si può arrestare. Non dentro di me, non quell'energia che mi ha spinto a ribellarmi così a lungo, a dichiarare: sono in sella ancora, non illudetevi.
Tuttavia, non ho parole, non davvero: sarà per quello che la radio mi grida dentro ciò che non trovare dentro di me. Sono i vostri Gemelli Diversi, i Kiss, con Crazy Nights.
Sometimes days are so hard to survive, oh yeah
A million ways to bury you alive, hey
The sun goes down like a bad, bad dream
You're wound up tight, gotta let off steam
They say they can break you again and again
If life is a radio, turn up to ten
La tua voce, veramente, Steven, non può più risuonare, ma noi andiamo ad alzare il volume della radio della vita e la sentiamo più che mai.
Grazie e andiamo avanti a sognare.
Nessun commento:
Posta un commento