Non riesco ad andare oltre, a salire su quel palcoscenico sacro, Delia. Dove sei stata portata prima di darti l'ultimo saluto.
Ti guardo, da lontano, tra foto e fiori, nel cuore del tuo teatro. Del nostro, perché unisce le emozioni e le vite.
Poi, quando esco, sento un signore che risponde a una domanda: dov'è Delia?
Delia Cajelli è là, sul palcoscenico. Dove è sempre stata.
E riesco persino a sorridere.
Appunti di Viaggio di Marilena Lualdi Tra natura, dubbi e musica (Nature, music and doubts) (Questo sito si serve dei cookie per fornire servizi. Utilizzando questo sito acconsenti all'uso dei cookie)
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domenica 19 aprile 2015
venerdì 17 aprile 2015
Ciao Delia (e il nostro caro Angelo)
Ciao Delia. Non vengono le parole, quando scorre tutta una vita, legata come la tua al teatro e alla città.
Quando muovevo i primi passi da cronista, tu eri il teatro Sociale, la creatività, la voglia di chiamare e crescere i giovani. Lo sei rimasta, sempre.
Eppure in questo momento sono dominata da un ricordo. Tu e il nostro caro Angelo (come suole dire una poetessa). Angelo Castiglioni, il dramma della deportazione, dell'essere strappati da tutto e del poter ricominciare con un obbligo, un grido nella coscienza: non si può dimenticare, non si può far dimenticare.
Adesso il nostro caro Angelo ti sarà venuto incontro. E tanti innocenti con lui, ti ringrazieranno.
Quando muovevo i primi passi da cronista, tu eri il teatro Sociale, la creatività, la voglia di chiamare e crescere i giovani. Lo sei rimasta, sempre.
Eppure in questo momento sono dominata da un ricordo. Tu e il nostro caro Angelo (come suole dire una poetessa). Angelo Castiglioni, il dramma della deportazione, dell'essere strappati da tutto e del poter ricominciare con un obbligo, un grido nella coscienza: non si può dimenticare, non si può far dimenticare.
Adesso il nostro caro Angelo ti sarà venuto incontro. E tanti innocenti con lui, ti ringrazieranno.
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