Ciao Delia. Non vengono le parole, quando scorre tutta una vita, legata come la tua al teatro e alla città.
Quando muovevo i primi passi da cronista, tu eri il teatro Sociale, la creatività, la voglia di chiamare e crescere i giovani. Lo sei rimasta, sempre.
Eppure in questo momento sono dominata da un ricordo. Tu e il nostro caro Angelo (come suole dire una poetessa). Angelo Castiglioni, il dramma della deportazione, dell'essere strappati da tutto e del poter ricominciare con un obbligo, un grido nella coscienza: non si può dimenticare, non si può far dimenticare.
Adesso il nostro caro Angelo ti sarà venuto incontro. E tanti innocenti con lui, ti ringrazieranno.
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