Il lago si è rannicchiato sotto le coperte, non per sfuggire al saluto, e nemmeno per vane tristezze: fosse per lui griderebbe Allegria, come cantano migliaia di uccellini per niente stizziti a causa della pioggia.
Tutto è vita, tutto è luce, se si vuole. E tu, caro Mike, che te ne andavi un anno fa in queste ore, secondo me ti sei fatto portare lì, vicino al lago Maggiore, non per guardarlo meglio, ma per invitare noi a farlo. La tua postazione ora è quella perfetta, siamo noi a volte a faticare nello spingere lo sguardo oltre le nuvole, nel farci strada tra la pioggia e nello scorgere l’allegria che è uno dei motori del mondo, una leggerezza nutriente, così lontana dalla superficialità.
Stasera faremo un brindisi speciale anche per te, per la televisione che è stata e che potrà ancora essere, se lo vorrà. Se lo vorremo. Brinderemo agli spettacoli che sanno prendere quota, formando e divertendo, e a quelli che sanno fermarsi, magari per non sottrarsi all’omaggio dovuto a un giovane pilota giapponese dal volto solare.
Brinderemo ai ricordi e alla voglia di andare avanti, di esplorare vette nuove e dedicarle anche a chi ci ha preceduti. C’è da scommettere che il lago arrossirà della sua pigrizia, e magari non oggi, forse nemmeno domani, ma presto, prestissimo arrossirà di un tramonto settembrino, con una fiammata d’estate. Ciao, Mike.
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