martedì 15 marzo 2016

Un mito di nome mamma

Non parlo mai volentieri di mia madre, anche perché se lei mi becca sono guai.

Tuttavia, oggi la osservo di soppiatto, altrimenti lei si accorge e mi legge nel pensiero.

E capisco solo una cosa, ancora una volta.

Mia mamma è un mito e mi spiace non essere come lei. O forse no: perché almeno ancora con più sicurezza posso vedere l'abisso di valore tra di noi e dal mio piccolo, riconoscerlo.

Forte, quando è fragile. Aggraziata, quando è forte. E ogni suo passo, sicuro o incerto, è una lezione per me.

Oggi più che mai ti dico: sei un mito, mamma.

E guai a chi fa la spia: accidenti, forse l'ha già fatto il mio sguardo.

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