sabato 19 marzo 2016

Notte e ogni uomo è mio fratello (ma qualcuno...)

Quando scorrono i titoli di coda della Pasqua dell'atleta, nella mia amata città, vedo tanti tratti di cammino palesarsi durante la presentazione scandita con intensità da Giovanni Castiglioni. Persone speciali o silenziose (spesso dovrei cambiare la o con la e) che ho visto impegnate, senza chiedere niente. Persone di ogni età, e che nella mia esistenza hanno significato cose diverse, e comunque importanti.

Penso ai campioni della Pro Patria, da quelli che non ci sono più (dicono) come Emidio Cavigioli a testimoni dai capelli bianchi ma un orgoglio tenace come Visco Gilardi.

A storie di calcio plasmate dalla dedizione del mio rione, Sant'Edoardo, con Angelo Borri e l'Ardor ma che incontro ogni giorno con Giorgio Mutinelli: giovane e invidiabile di entusiasmo, generazione che non emuleremo mai.

All'orgoglio e all'onore che persone come il maestro Giorgio Gazich hanno saputo trasmettere ai giovani. E le arti marziali, in ogni società, mi inducono a inchinarmi di riconoscenza.

Infine, e non per ultimo, penso a Luca. Mio fratello Luca Cirigliano. Si è tuffato nel progetto del calcio in carcere, e in campo ha scatenato il cuore. Infatti, i risultati si vedono.

Notte e ogni uomo è mio fratello. Ma qualcuno sa esserlo di più, perché mi guida.


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