È stato un giorno normale, felicità e tristezza distribuite a dosi alterne.
La fibrillazione di trovarsi in fiera dopo sette mesi e di non trovarsi soli. La preoccupazione in attesa di un esito. Un cagnolino saggiamente ribelle che infine è volato via. E una bimba, che non è una “notizia”.
Un giorno normale, concluso con un film e lo sforzo di non pensare. I capelli di un attore, sentiero verso un’epifania.
Mi viene in mente il sarto Peppino, che periodicamente si presentava da papà. Aveva una chioma ad onde e un’eleganza nei modi. Veniva qui e talvolta si ricambiava la visita. Sua moglie mi parlava di una soap opera, di nome Sentieri, mentre il loro cocker ci scrutava.
A Peppino, sarto dalla nobiltà così semplice da essere irraggiungibile, penso in un giorno normale e pazzesco. In cui proviamo a tessere ancora qualcosa su un vuoto che ci ha rivelato un virus.
Nessun commento:
Posta un commento