martedì 8 settembre 2020

Il sarto Peppino in un giorno normale

 È stato un giorno normale, felicità e tristezza distribuite a dosi alterne.

La fibrillazione di trovarsi in fiera dopo sette mesi e di non trovarsi soli. La preoccupazione in attesa di un esito. Un cagnolino saggiamente ribelle che infine è volato via. E una bimba, che non è una “notizia”.

Un giorno normale, concluso con un film e lo sforzo di non pensare. I capelli di un attore, sentiero verso un’epifania.

Mi viene in mente il sarto Peppino, che periodicamente si presentava da papà. Aveva una chioma ad onde e un’eleganza nei modi. Veniva qui e talvolta si ricambiava la visita. Sua moglie mi parlava di una soap opera, di nome Sentieri, mentre il loro cocker ci scrutava.

A Peppino, sarto dalla nobiltà così semplice da essere irraggiungibile, penso in un giorno normale e pazzesco. In cui proviamo a tessere ancora qualcosa su un vuoto che ci ha rivelato un virus.

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