Con fresca puntualità, scivola via naturalmente qualcosa, qualcuno. In passato, è stata la carne, mai piaciuta, nonché ogni animale dal mio piatto. Le compagnie usuranti e usuraie. I pensieri scritti da altri. L'involucro vuoto del calcio, che mi ha risucchiato troppo tempo. Tanto, tanto altro.
E ora, anche cose così essenziali che identificavo con il respiro: eppure, soffocando le lacrime, scopro che i miei polmoni lavoravano ancora.
Scivolate via, inutilità varie e vane: il maestro ha soffiato sulla via impolverata che nascondeva il distacco.
Non si deve pensare tanto a ciò che si fa, quanto invece a ciò che si è.
Io sono Marilena e valgo dieci nella mia vita (cit.), qui e proprio ora. Per te.