giovedì 13 giugno 2024

I miei veri tasti, impacciati e felici


 Non doveva essere il mio regalo di compleanno, eppure si è posato con tempestività su questa data. Da quando i violinisti mi hanno legata con l'Intermezzo di Mascagni, non ho voluto più sciogliermi. Sono corsa a prenotare lo spartito, quello autentico, palpabile, dei tempi in cui mi esercitavo più di dilettarmi: non sapevo, come spesso accade, che quella pioggia di semi sparsa quasi per caso voleva avvolgermi di fiori indispensabili per sopravvivere.

L'avevo riascoltato in un luogo incantato poche settimane fa, trovandolo nuovo. Mi sono chiesta se il nonno Giannino amasse queste note. In fondo, si tratta di un'opera - la Cavalleria Rusticana - che venne alla luce pochi mesi prima di lui.

Dunque, ho provato di nuovo la trepidazione, la voglia di correre a casa mentre stringevo quei fogli possenti, il desiderio di tempestare tastiere fisiche o virtuali. Quella nota che si intestardisce a gridare di libertà dalle convenzioni.

La libertà passa da qui, altro che i tasti che percuoto solitamente. I miei veri tasti, impacciati e felici.

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