Sotto il pino Bruno hanno messo fuori la testolina due creaturine interessanti. Mi sono chinata a strappare le solite erbacce, invece sorpresa: quegli esserini ostentavano una certa somiglianza con colui che le proteggeva con la propria ombra. A partire dai capelli così verdi e sottili (in versione mini), come quelli che Bruno sta sfoggiando con l'esplosione della primavera.
Conscia della mia scarsa autorevolezza, mi sono rivolta all'esperto Sandro che ha confermato: sono i figlioletti del Pino, che stanno cercando di crescere proprio lì, accanto a lui, quasi avessero avuto timore a "sbocciare" più lontano. Stiamo a guardare, è stato il nostro responso. Li ho osservati ancora una volta, come se fossero dei neonati, giusto di sfuggita perché poi qualcuno accanto a me scuote la testa... Probabilmente a ragione.
Ma poi la natura birbante me ne rifila così, di piccole avventure. Prendi l'acero che lottava per lo spazio vitale accanto a un altro, malconcio pino. Ha avuto la meglio la rossa creatura, e non solo. Delle timide rose hanno preso coraggio e ora avvolgono i rami dell'acero, mischiando il rosso delle sfumature, addirittura una si è levata sopra tutte e tutti et voilà... Ha messo la testa fuori.
Sorry, di questi tempi non riesco a chiamarla natura matrigna. Pensa persino al cimitero, vicino alla Mariuccia. I soliti ladri hanno rubato la piantina rosata. E allora la natura che ha pensato? Ha fatto spuntare una primula, che adesso sta chiamando altre alleate.
Meno male che c'è lei, la natura, che ci sopporta. Tranne proprio quando non ce la fa più. Certo che allora sono cavoli, amarissimi.
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