Un pezzo di Grease in dissolvenza. E Grease, che cos'era: un sogno, forse nemmeno nostro, ma dal sapore così accattivante persinoo per chi non ama masticare un chewing gum. Jeff Conaway non era la spalla di Grease, e non solo perché la parte di Danny sul palcoscenico era stata sua. Poi era diventato il "secondo" , la spalla, quello che non ottiene il primo piano sulla locandina. Ma Grease non erano solo Danny e Sandy per noi, bensì tutta quella folla variopinta e un po' pazzoide, che la metteva tutta in musica. Che bisticciava e organizzava gare in auto improbabili, che si aggirava tra brillantina e ancora più improbabili colori di capelli minacciati da voli di frappé.
Grease era un gruppo che stava insieme e sognava di rimanere così per sempre, anche quando le porte di una scuola si chiudono per lanciarti verso la vita. Non ci si è ancora accorti che la vita era già iniziata e gli schemi vissuti nelle aule scolastiche si ripeteranno talvolta più precise del previsto.
Grease è questo gruppo, è Danny quasi rinsavito, è Sandy, che si infila un completo di pelle nera e si affida alla permanente, così improvvisamente Rizzo la femme fatale sembra una ragazzina, salvata da una responsabilità troppo grande per lei in quel momento ma lesta a correre tra le braccia del suo amato-odiato. Kenickie, si chiamava, ci assicura Wikipedia. A noi guarda un po', il nome non veniva in mente, solo quello dell'attore, Jeff, e il suo volto un po' ribelle, senza esagerare, con un'ombra malinconica. C'era Jeff per noi, quello che era stato Danny e poi l'amico fraterno, per comparire infine su "Beautiful" e stupirci: cosa ci fa l'amico di Danny lì?
E' la sorte dei personaggi "secondi" o forse quell'allergia ai nomi quando vedi solo una tavolozza che ti spinge a credere che un mondo si può cambiare, anche solo con un po' di musica e brillantina.
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