mercoledì 4 maggio 2011

Bobby e la libertà che non conosco

Poche ore e sono trent'anni. Cinque maggio, sei una ragazzina e non ti importa, non puoi capire chi abbia "ragione". Non lo capirai neanche da adulta, ammesso che si possa comprendere davvero.
Cogli solo che un uomo, un ragazzo, si sta lasciando morire, e nel vortice di parole nessuna è in grado smuoverlo: solo i fatti potrebbero salvarlo. Ma i fatti costano troppo nel mondo chiacchierone, e Bobby sarà solo il primo a spegnersi senza guadagnarsi nemmeno un rispettoso silenzio.
Negli anni puoi fare finta di crescere e leggi, studi la storia dell'Irlanda. Ti fa piacere quando si ricordano di un ragazzo di nome Bobby Sands; non riesci a indignarti quando strumentalizzano la sua memoria. Perché, appunto, non hai ancora capito: hai solo un ricordo e un'indignazione posati nel cuore.
Sfogli le sue pagine, i suoi sogni, le sue emozioni. Culli un suo pensiero: "Se non sono in grado di uccidere il desiderio di libertà, non potranno distruggerti". Vorresti, con tutte le tue forze, che fosse vero.
Ciao Bobby, che tu stia vivendo la libertà che hai desiderato, che non hai conosciuto e neanche noi sfioriamo.

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