Ehi birbante sei più alto di me. Tredici anni? Ma stai scherzando, Lawrence? Dai, era ieri che ti portavamo in chiesa per il battesimo. Mi ricordo tutti i libri che ho studiato per non arrivare impreparata dal prete (era l'unica materia in cui non volevo sfigurare) e conservo ancora la candela di quel giorno.
Va bene, posso mettere i tacchi e ingannarti ancora per un po'. Però ti chiedo un piacere: sopportami, se ti vedo piccolissimo a volte. Se la foto che ho sulla scrivania, è di te minuscolo, addormentato con il tuo pupazzo.
Per te è un giorno speciale oggi. Così lo diventa anche per me. Certo, come spesso accade nella vita, c'è un'ombra che mi accompagna. Un evento lieto, e una partenza che era attesa, ma che egoisticamente reputavo eternamente rinviabile.
Novembre è un mese triste per me, non te lo posso nascondere. Ma tu sei una luce birbante mio e non potrò mai esprimertelo abbastanza. Ciao, piccolo. Ops.
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