martedì 19 novembre 2013

La solitudine dell'alluvione

So cosa significa, la solitudine dell'alluvione.

Sono una ragazza testarda che non vede pericoli; peraltro, quella sera c'era solo una pioggia seccante. Non soltanto vado alla riunione, ma porto una persona cara a trovare una patente; passerò poi a prenderla.

Peccato che quando esco dall'incontro, io sappia esattamente che non devo ripartire, perché l'acqua si moltiplica e non vedo quasi nulla. Insisto, ma la vecchia auto percorre pochi metri. Quando scendo nel buio (che é ancora più buio), l'acqua è già fino alle ginocchia.

Sola in mezzo all'alluvione, che intanto stringe scellerata alleanza con il fiume, nella valle che quando ero bambina per me significava solo campagna profumata contro la follia dell'uomo.

Il nonno mi proteggerà. Mi farà bussare nella notte alla casa della persona giusta. Un angelo con i baffi che caricherà in auto anche tutta la famiglia per portarmi per vie sicure a recuperare la persona a cara, che ore dopo mi farà ripartire la macchina, ma vorrà seguirmi fino in città per essere certo che trovo una strada non allagata.

La mattina dopo, quante ferite nella mia valle. Per fortuna niente vittime, tranne le povere pecorelle che non han trovato scampo.

Ora dicono che il fiume sia stato domato

Ma quando il cielo apre la sua sconfortata ira, ripenso, risento quella solitudine in un'alluvione buia, interrotta da un angelo.

#forzasardegna

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