A mente mai fredda abbastanza, ancora tempo dopo, mi stupivo di come potesse essere novembre, dato che quelle ore splendevano di sole. C'era un sole pazzesco quella mattina e poi le altre ancora; anche il giorno del funerale, mi ricordo come innaturale la giacca leggera che indossava mia madre ed è anche l'unica memoria "fisica" che conservo.
È come se avessi detto a me: a novembre solitamente piove così tanto che io ti inondo di sole. Quel sole che era tuo amico, ma non sempre si lasciava addomesticare. Come noi.
Da quel momento, ogni 14 novembre che sia scosso dalla pioggia, mi appare come un trucco, un modo per confondermi le idee o magari per aiutarmi a nascondere le lacrime. Se allungo la mano e scosto un lembo di nuvola, io posso vedere che sorge un giorno diverso e dentro quel giorno ci sei tu.
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