Ogni tanto mi scaraventi il mondo dentro il cuore, come il mio paesaggio amato e troppo lontano. Se allungo una mano, lo posso sfiorare, eppure in quel momento esatto se n'è già andato, insieme al mio respiro.
Ogni tanto ci finisce dentro tutto: il mio lago, la terra profumata della collina, pezzi di nuvole e mattoni, tutti mischiati in un vortice. Chissà quando si ricomporranno e tutto si fermerà, di nuovo, per consentirmi di contemplare in silenzio.
Mi siederò sul vecchio tavolo e non avrò paura che si muova tutto, ancora. Resterò ad aspettare la notte e forse persino l'alba, senza avere paura dei rumori del bosco.
Basta che non mi scaraventi il mondo dentro il cuore.
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