giovedì 24 ottobre 2024

È il mio terzo tempo

 

Dopo un considerevole percorso di vita a bisticciare con me stessa e con le immagini che gli altri hanno scattato implacabilmente su di me, è giunto il mio terzo tempo.

Prima a fare di tutto per conciliare, quindi per spaccare. Sempre con uno strato di dipendenza inconcepibile, sopra di me.  

Tesi, antitesi, ora si farà strada la sintesi? Preferisco quell'idea lì: il terzo tempo. Andare fuori a prendere un bicchiere con l'avversaria che sono stata di me stessa, respirare un vigneto, condividere le ansie e le gioie di chi mi ha dato la luce per tutto il tempo che l'avrò accanto a me, scrutare nel bicchiere della mia anima senza chiedermi niente.

La filosofia. La Kabbalah. Lo yoga, recente alleato. Quanti mi stanno porgendo la mano. Scopro angoli di me, che neanche immaginavo, e diventano protagonisti come quelli arcinoti.

Questo è il mio terzo tempo. Non importa quante nuvole sopra il mio capo, io sto vivendo nella dimensione spero più autentica di me stessa: una ricerca, che non si esaurisce mai, ma si spoglia dell'ansia.

Questo è il mio terzo tempo. Marilena, Mari, Zanzy, Malu, Marilù, Lualdi Lèssi, Galli e tutto ciò che scorre dentro.

Questo è il mio terzo tempo, inaccessibile se non a Chi mi ha creato.

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