Ogni giorno incontro uno sguardo più triste e uno che si maschera appena; leggo un post che si trasforma in una spina, respiro un'onda incerta tra rabbia e dolore. Un negozio mi sembra più vuoto e malinconico l'aggiustare una vetrina da parte di una commessa.
Sento tanti, troppi che non ce la fanno, che si sentono circondati. E magari li conoscevi come guerrieri o festosi. Sono cambiati, sono cambiata. La scorza si è assottigliata, la mia, la loro, la nostra.
Lo so che sono un motivatore da strapazzo, e che misere sono le mie parole. Ma dedico questa mia povertà a un amico che sa confessare di essere circondato, pensando a chi lo sussurra appena o non osa, nemmeno a se stesso.
Dedicato a chi non ce la fa, perché non ce la fa nessuno di noi, a turno, eppure ce la facciamo sempre. O ci proviamo, e per questo meritiamo un aiuto.
Coraggio, amico mio.
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