Ha ragione l'amico gentiluomo, questa canzone esercita un suo fascino. Che va oltre le parole, tant'è che leggo come il suo creatore conservi una sana diffidenza verso chi ne interpreta e ostenta il senso.
Mi piace, con un sapore un po' alla Joyce, o al tragico umorismo beckettiano. Hoppípolla, mi accontento di due parole strappate all'oblio richiesto.
Sorridere, prima di tutto. E poi il rimanere in piedi. L'inizio e la fine, in mezzo una strana danza.
E che sia, amico che ami i gesti di altri tempi, e quindi così belli ed eterni.
Hoppípolla, Sigur Ros, canzone per la notte.
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