giovedì 7 marzo 2013

Stupida come la morte

Mi sento stupida, e probabilmente lo sono, a sorprendermi degli atteggiamenti verso la morte. Le morti.

È un frammento finale di vita, il suo capovolgimento, il suo miglioramento: ciascuno può credere ciò che vuole. È l'Irreversibile, come dice il bellissimo Caos calmo. Merita rispetto ogni vita quando c'è e quando si ferma, io credo.

Per questo mi addolora, e - Arguta Paffuta mi istiga - mi disgusta quando qualcuno festeggia la morte di un altro. E magari tra di loro ci sono quelli che orgogliosamente contro la pena di morte si battono. E poi esultano perché crepa uno che detestano.

Muoiono i simpatici, e gli odiosi, i giusti e gli ingiusti: ammesso che qualcuno possa rientrare in toto in una categoria. Tutti hanno qualcuno che li piange.

In ultimo, ce ne andiamo noi. Stupidi noi o stupida la morte, o tutti insieme, non lo sapremo mai.

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