lunedì 9 maggio 2016

Perché mi guardi

In un'affollata messa, una signora resta seduta mentre si recita il Credo. Ad un tratto si gira e mi guarda. Io penso che mi ha beccata, perché stavo guardando l'affresco al centro e mille ricordi affioravano: risultato vergognoso, mi sono distratta dalla preghiera. O meglio, signora giuro, pregavo in un altro modo.

Trascorrono altri lunghi minuti, poi si volta ancora e mi fa un cenno: "Sa, io non riesco più ad alzarmi, mi è venuto un dolore all'anca tremendo". Lo dice a me, a una persona che non conosce, un'estranea, quasi a giustificarsi.

Si vergogna, come mi vergognavo poco prima io. Istintivamente le metto una mano sulla spalla: "Non si preoccupi, stia come è meno doloroso stare".

Quando uno sguardo si posa su di te, ti giudica solo se tu ti stai giudicando. Ti ama, se ti consenti di amare.



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