Tutto il pudore di un giorno è sospeso sul lago. I rami spogli non riescono a placarlo, eppure a un centinaio di metri ho visto sfacciate rose aprirsi.
Mi manca quell’inverno che mordeva le guance e le tingeva di euforia. La neve senza tentennamenti, cadeva come un mucchio di mocciosi paracadutisti.
Adesso è timidamente inverno e forse si vergogna di noi che non ce ne rendiamo conto fino in fondo, anzi ci fermiamo ad ammirare le rose.
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