Foglietti macchiati di cifre, recuperati in una tasca sbagliata, poi ne guardo uno, due, e assumono un ordine implacabile.
Scontrini fiscali, battuti pochi giorni prima del lockdown. Un negozio dove non troverò più un sorriso. Un altro, con tutti più stanchi. In ciascuno di questi luoghi, non ho più stretto una mano, ho salutato con occhiali appannati, ho frainteso una frase compressa dalla mascherina.
Non ho alcun ricordo di quei giorni, di quegli acquisti, di una risata, di un saluto.
Fiscali gli scontrini mi ricordano che quel prima c’è stato, anche se nascosto nella tasca sbagliata.
Nessun commento:
Posta un commento