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domenica 10 giugno 2018

Notte e so che non sto affogando io

Dopo un giorno di interrogativi, guardo la tv, i social, titoli e commenti che si intrecciano.

E non so, cosa sia giusto. Rigore e umanità, due concetti distanti  come non dovrebbero essere.

Io non so cosa si dovrebbe fare. So solo che - per ora - non sto affogando io. Io sono nel mio Paese e qui per ora posso rimanere. Ho i miei problemi e le mie ferite, ma non ho mari da affrontare per sopravvivere. Non ho chi mi mette in fuga, chi mi sfrutta, chi mi accoglie, chi mi respinge.

Non sto affogando io, e per questo mi sembra così difficile parlare, anche se ai più le parole escono come un fiume in piena.

Notte e so che non sto affogando io.

domenica 23 ottobre 2016

Notte e scambiarsi le vite

Un giorno che non puoi lasciar scivolare via, che è entrato con le sue voci, i suoi sguardi, persino le cifre di solito così glaciali, le riflessioni.

Andare oltre, ci siamo detti mentre pensavamo a questo momento di confronto con il Decanato e il cammino che abbiamo intrapreso come commissione Vita sociale e cultura. Oltre i confini, l'emergenza, l'emotività. Tante riflessioni e storie si sono intrecciate e sono grata a ciascuno. L'orgoglio, la paura, l'amore, la testardaggine che ne viene nutrita, la partenza, la voglia di restare e di tornare… Quanto scorre in una giornata piovosa eppure con un sole suo.

Colgo come un fiore, senza staccarlo dal giardino profumato di oggi, la bella idea delle prof e delle ragazze del Verri, quando due giovani leggono ciascuna la storia dell'altra per "Un passo indietro". Si scambiano non un racconto, ma le vite.

Scambiarsi le vite, con le proprie sofferenze e le benedizioni, inciampando, aggrappandosi a un gommone, sentendo che la terra è vicina anche quando è lontana. Si ricomincia sempre e in ogni luogo, anche quello che chiamiamo casa.

Notte e scambiarsi le vite.

domenica 19 aprile 2015

Notte e c'è un bimbo che salva tutti i bimbi

Schiava della mia dilagante vigliaccheria, spengo ogni schermo. Voglio sfuggire alle immagini dell'ecatombe di migranti in mare. Ancor di più, al solito gioco delle parole gridate in una circostanza in cui bisognerebbe vergognarsi (anche) di non essere capaci di silenzio.

Com'è difficile, però, spegnere la coscienza. La domanda che affiora: c'erano anche i bambini? E quando riesco a soffocare il pensiero per un istante, vedo un post di suor Marcella da Haiti: è tornato il colera e i piccoli porta via per primi.

Sono in chiesa e non ho risposte. Finché vedo un bimbo di pochi anni, in braccio al papà. Gli tira il colletto della camicia, gli accarezza le orecchie, ride e ride, poi gli stampa un bacio sul mento.

Sorrido. E penso che un bambino può salvare tutti i bambini.

Che Uno, l'ha già fatto.

Notte e c'è un bimbo che salva tutti i bimbi.