domenica 19 aprile 2015

Notte e c'è un bimbo che salva tutti i bimbi

Schiava della mia dilagante vigliaccheria, spengo ogni schermo. Voglio sfuggire alle immagini dell'ecatombe di migranti in mare. Ancor di più, al solito gioco delle parole gridate in una circostanza in cui bisognerebbe vergognarsi (anche) di non essere capaci di silenzio.

Com'è difficile, però, spegnere la coscienza. La domanda che affiora: c'erano anche i bambini? E quando riesco a soffocare il pensiero per un istante, vedo un post di suor Marcella da Haiti: è tornato il colera e i piccoli porta via per primi.

Sono in chiesa e non ho risposte. Finché vedo un bimbo di pochi anni, in braccio al papà. Gli tira il colletto della camicia, gli accarezza le orecchie, ride e ride, poi gli stampa un bacio sul mento.

Sorrido. E penso che un bambino può salvare tutti i bambini.

Che Uno, l'ha già fatto.

Notte e c'è un bimbo che salva tutti i bimbi.

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