domenica 25 settembre 2011

I Pink Floyd e il cuoco della nave

Le canzoni da autostrada si rincorrono: grazie Andrea, grazie Maurizio, grazie Riccardo e ciascuno di coloro che stanno partecipando a questo viaggio musicale. Finito questo round, compilerò un’altra serie con le vostre canzoni e rilanceremo la sfida.

Questa mattina, impegnata nella lettura dei giornali preferiti the very next day, rimango però folgorata da un cuoco della musica, che ha viaggiato a lungo su una nave: quella dei Pink Floyd.

Oggetto, l’opera omnia ovvero “Why Pink Floyd”. C’è già da naufragare dolcemente in questo mare. Sapore ancora più spettacolare, l’intervista sulla Stampa a Nick Mason. Così pacato, quasi dimesso e poi folgorante. Il suo passaggio su Syd Barret: la chiave di ogni domanda nella vita, che deve subito ritirarsi per non affondare nella ricerca di un senso. La resistenza ad affrontare questa opera omnia, salvo poi “eccitarsi” ascoltando le vecchie - che termine maldestro – canzoni.

Infine, la splendida metafora usata da Mason: “Mi sento come il cuoco della nave, quello che comanda di meno ma sfama tutti”.

Quanti cuochi della nave, nelle famiglie, nei luoghi di lavoro, nelle compagnie… Nella musica.
Chi è, secondo voi, il cuoco della nave simbolo della musica? Le mie idee ondeggiano. Nei Beatles è davvero stato George Harrison? E qual è il cuoco dei Doors, ad esempio? Nei Led?

Aspetto le idee degli amici e di chi trae alimento giorno dopo giorno dalla musica.

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