Ringo mi spalanca la porta ancora una volta sulla - vecchia - America e mi sento spinta da un impulso irresistibile: I wanna be a ZZ Top.
Il mio compagno di incursioni musicali mi ha lanciato un monito, che ora soppeso. Guarda che sei - musicalmente - maschilista. Magari non solo con le chitarre in mano - concedo - in questo periodo molte donne mi annoiano, perdono.
Però pensa che vita fantastica, se sei un tipo ZZ Top. Hai questa barba che ti copre tutta la noia che puoi provare per il mondo, questi occhialoni che sfidano i segni di notti sfatte o di fastidiosi pensieri (magari anche da sballo, che ne sai) e soprattutto non te ne frega un beato tubo delle vanità attorno. Ma è vero che l'unico senza barba si chiama Beard? Meraviglioso. Ma è vero che hanno rifiutato di radersela, quella barba, di fronte a un'offerta milionaria di una casa produttrice di rasoi? Mi inchino. That's coerenza.
Morale, sono costretta ad ascoltare le loro canzoni, perché da guardare non c'è niente (mica puoi contare tutti i peli della barba, corri pure il rischio di addormentarti), e mi sento una donna di frontiera. Sì, via dalla fiera delle vanità.
Se la vita è una barba, meglio dichiararlo subito. Oppure anche solo fare finta.
It's a life style, baby. Vivi al confine e non inchinarti davanti a nessuno. E se sei una donna e quella barba te la sogni, inventati qualcosa.
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