martedì 20 settembre 2011

Le strane coppie

Va bene, oggi sarò affetta da "ipernaturalismo". Ma stavo osservando le mie due famiglie preferite del giardino, che mi stanno regalando gioie inaudite.
La sorpresa settembrina è l'ortensia. Aveva fatto la bricconcella tutt'estate, rifiutandosi di trascorrere le vacanze con noi. Chiusa nei suoi boccioletti striminziti, quando poi aveva voglia di farseli venire. Con quel caldo, siete matti, brontolava.

A settembre ecco il prodigio: è esplosa con tutta la sua naturalezza, il pervinca superato solo dalla sua morbidezza, roba da stare ad accarezzarla per ore. Sport preferito: fotografarla appaiata con i fiori rossi che riposano sotto il castagno.

L'altro matrimonio è di quelli che dovrebbero insegnare tanto agli umani. Anche l'acero è finalmente esploso, solo che originariamente sotto di lui si era insediata una rosa che pareva aver i giorni contati. Col cavolo. Lei piano piano è risalita e ha messo il crapino fuori. Ha pensato: che vita fantastica, sto con il corpo riparato e posso invece guardare il cielo in piena libertà. Un altro fiore si è affiancato alla rosa originaria. Quando il fulmine si è abbattuto sul cancello, è scoppiato il muro di cemento. A mezzo centimetro c'era il tenero fusto della rosa che non ha mosso neanche mezza spina. L'acero ha accettato questa soave compagnia, e lei l'ha ripagato mettendo certe foglioline strane... quasi rosse. Dal canto suo, l'acero ha qualche sospetta traccia di verde nella sua scarlatta chioma.

Quanto avete da insegnarci, ragazzi.

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