sabato 13 settembre 2014

La sofferenza senza genere

Ci rifletto solo più tardi e già questo mi stupisce. Noi donne in chiesa a pronunciare l'addio che non si può chiamare così.

Gli uomini, da subito o successivamente, con una mezza scusa, fuori. A parlare per esorcizzare il dolore.

Come siamo più forti, noi donne, è la tentazione di pensiero.

Eppure non ne sono così convinta. Perché noi siamo dentro, nel conforto reciproco e della preghiera. Loro fuori, a sfidare il vento della vita da soli, con parole che si arrampicano sui vetri. E sento non solo di voler bene, ma persino di ammirarli.

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