venerdì 12 settembre 2014

Notte con il cielo che non si vergogna

Torno a chiudere la giornata con il pensiero di essere una ragazza fortunata. Non direi, borbotta Arguta Paffuta, contestando il "ragazza".

Ma che fortuna, davvero, poter attraversare l'area di Expo e vederla come è ora, ma immaginarla come sarà domani. Di più, quando la vedrò nel pieno delle attività, viva, non potrò credere a questa incursione, mentre andavo al Padiglione svizzero.

Gru, operai, cartelli orgogliosi e altri ancora addormentati, palloncini ansiosi di esplorare l'aria infinita. Ma c'è grigio, cemento, dirà qualcuno. Eppure ciò mi commuove, perché alzavo gli occhi e trovavo un cielo che non ha vergogna di essere blu. Anche sopra le attività umane, quando sono colorate o sbiadite.

Notte, con un cielo che non si vergogna di essere blu.

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