I bilanci sono fogli che scivolano via, si mischiano, creano confusione. Meglio afferrare un filo, non importa se esso appaia fragile. Basta stringerlo e coglierne la consistenza.
Quel filo, sono io. Quando l’ho seguito e l’ho lasciato vibrare, danzare nell’aria, ho respirato una insospettabile felicità. Affrontando fatiche o prove, il cuore si alleggeriva e forse non ci credeva nemmeno lui.
Che fosse l’opera a Busseto o una preghiera ad Assisi, e persino un piccolo gesto come liberarsi dai rumori in sottofondo nella vita in un cinema.
Viaggi o azioni che attendono da una vita e diventano irresistibili in un istante.
Questo per me è stato il 2019 e posso solo sperare che quel filo continui a chiamarmi, a ricordarmi che così fragile e forte va tenuto vicino al cuore, per prendere slancio nella vita. E ciò significa farlo con altri, rendersi conto che non siamo mai soli. Che il cielo è il primo a muovere questi preziosi fili per farci crescere insieme.
Vi auguro di seguire il filo dei desideri, di vivere scoprendovi con delicata ostinazione e voler bene ancora più intensamente a ogni frammento di aria in cui danziamo.