martedì 2 settembre 2014

La erre caduta dal cielo

La erre non mi apparteneva. Certo, oggi potrei consolarmi dicendo che avevo nel sangue il mio dialetto, dove questa lettera era bandita.

Ma da piccola ero disperata. A tre anni potevo elaborare persino saggi discorsi, ma la erre mi sfuggiva sempre. Vorrei affermare che l'ho conquistata.

Al contrario, mi raccontano che una mattina mi svegliai e la strillai, prolungandola all'infinito dalla felicità. Corsi dai miei genitori, la gridai al mondo.

Entusiasta di poter parlare da adulta. Ma era un dono, prima di tutto, e per questo era ancora più giusto rallegrarsi, mi dico ora grandicella.

Rrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr

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