domenica 17 febbraio 2019

Bastava un Telegattone, un testo ritagliato

Chiedo scusa immediatamente a Franco Rosi per non aver messo in evidenza il suo nome nel titolo. Un personaggio così profondamente artista, troppo forse per una televisione che ha perso poi via via lo smalto e il significato ai miei occhi.

La sua scomparsa, accostata alla voce del mitico Telegattone, mi ha portato lontano  e dentro di me. Perché quando balenavano le note di quella sigla, io avevo già avuto giorni fantastici nonostante le tribolazioni da bambina.

Giorni in cui sfogliavo Tv Sorrisi e Canzoni, coglievo flash dei miei miti e avevo già azionato la forbice.

Quella per cui ritagliare i testi delle mie canzoni, a volte anche un po' mielose prima della mia conversione rock. Parole che usavo come una formula magica, per proteggermi da un mondo stranissimo, non sapevo ancora quanto ostile.

Alcune di quelle canzoni, non le sento più da decenni. Eppure, se una radio le trasmettesse adesso, io saprei ripeterle verso per verso. Anche adesso che il rock mi ha forgiato l'anima o così mi illudo.

Allora bastava questo. Che sentissi da lontano la sigla del Telegattone e che le mie dita afferrassero l'album con i testi, per diventare invincibile. Forse invisibile, e libera.

Così oggi mi sono sentita un po' più  sola. Non so più dove io abbia riposto quei testi e raramente ho un buon motivo, per accendere la tv.

Ma non riesco a sentirmi triste, perché penso che c'era una volta un Telegattone e forse verrà ancora a farmi sorridere, pensando di avere gli occhi più blu di Paul Newman.


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