sabato 11 luglio 2020

Va bén, mó 'ndem a cercá Willy


Vivo in terre gentilmente pragmatiche. Venerdì sera poter presentare "Chi ha bisogno di Willy" (edito da Mursia) in un giardino incantato come quello di Villa Montevecchio, a Samarate, me l'ha dimostrato con rafforzata certezza.

L'evento era "Luglio col libro che ti voglio", organizzato da E20Dversi. Avere a fianco una collega come Emanuela Signorini, con la sua generosità e la sua passione per la natura (nonché un comune maestro di rara umanità) era un primo pegno di incantesimo, poi le letture di Maria Paola, l'emozione di Luca Macchi che guida l'organizzazione è quella di tutti noi vedendo la gente che esce dalle case e vuole stare insieme, condividere la gioia di un libro e di conversare. Di sentirsi ancora insieme.

In quel grande giardino, sbirciavo ogni tanto animali sfrecciare in cielo e in terra e mi pareva tutto orchestrato da Willy. Compresi gli umani, che si sono affacciati su questa storia, con garbo, tenerezza, coraggio.

  


Alla fine della serata, la felicità di fermarsi ancora a parlare e a sognare in quella natura traboccante di cure per noi. E lì, nel pubblico, sono a fianco due persone dalle idee molto diverse, ma che si rallegrano di ritrovarsi ripercorrendo trent'anni di vita politica. Valerio e Modesto: si ricorda, si ride, si scherza.

Poi Modesto tira una conclusione della serata di quelle impeccabili. 

Va bén, mó 'ndem a cercá Willy
(ok, ora andiamo a cercare Willy).

Lo stiamo cercando tutti, che ce ne accorgiamo o no, e c'è un mondo che tifa per noi.

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