C’è stato un giorno di fine febbraio in cui avevo due appuntamenti irrinunciabili e non ce la potevo fare. Ho trascorso discrete ore a riflettere su come far combaciare due mondi ed eventi inconciliabili.
Poi si è messo di mezzo un virus che ancora non si palesava nella sua totale invadenza e li ha spazzati via.
Di appuntamenti irrinunciabili, non ne avevo più. Adesso si affacciano lampi di quei momenti: il più radicato e modesto fa prove di resistenza, l’altro ha contorni incerti.
Non fa molta differenza.
Importa, che c’era una volta un giorno con due appuntamenti irrinunciabili. E sono rimasta io, senza meriti.
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