giovedì 30 luglio 2020

Non c'è una parola, per forza

Ho trascorso una settimana in osservazione di tutto ciò che si muoveva, dentro e fuori.

Ho visto una lucertolina, senza coda, accumulare una velocità incredibile. E lo scoiattolo, che non incrociavo più dai tempi del lockdown (che non so definire con maggiore precisione) affacciarsi dietro la gelateria in cerca di una prugna o sfrecciare nel parco nuovamente animato.

Non c'è una parola, per forza, capace di descrivere questo e di più. Di raccontare ciò che corre dentro e scappa fuori dagli schermi della vita.

Per questo, spesso ammutolisco, anzi mi chiedo perché così a lungo sia stata indotta a credere di dover parlare.

Non c'è una parola, per forza.


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