domenica 13 luglio 2014

La chiesa dietro la curva

Sì, mangio chilometri, divisa tra posti meravigliosi e grigio dichiarato. E colleziono frammenti di immagini, ho più di un rifugio.

Ci sono luoghi che mi suonano falsi e freddi, non mi mancano affatto. Altri che sorridono ammiccanti, ma sono di passaggio.

Fuggirei in Scozia e tremo di gioia alla curva magica, quando sbuca il castello di Eilean Donan, con le sue suggestioni.

Ma le svolte più belle sono due. Quando sulla mia collina la sera, giro e mi chiamano le luci del lago, affiorate dal buio.

Quando, nella mia città, svolto sulla via che conduce a Santa Maria. A me gesa. Non è la mia chiesa, eppure è quella che mi tende la mano, come la Madonna che la alza per alleviare la sofferenza.

La mia chiesa, sotto il cielo che la protegge, e poco importa se attorno ci sono mattonelle traballanti o viavai confusi.

Mi tiene il cuore stretto alla mia città, seria quando vuole, testarda e generosa.

Alla curva la sorpresa più autentica, che ogni giorno si rinnova.

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