domenica 20 luglio 2014

La pace e il fumino

Pacifista non sono stata mai,un po' perché gli isti e ismi mi mettono spesso l'orticaria, un po' perché basta una lettera (s becomes n) e diventa pure pericolosa finzione.

Pacifica, ci credo, ci provo. Ma ho un brutto carattere, per cui è una lotta quotidiana.

Ho sempre cercato di aiutare il dialogo, nel mio piccolo, e mi rendo conto quanto sia facile in lontananza, piuttosto che applicarsi nel raggio di un metro. Bravi coloro che si farebbero bombardare la casa in silenzio, morendo per l'umanità: io confesso che quando un vicino piazzava le calze sul portaombrelli fuori, avevo lampi di tentazioni violente.

Amo la pace, la cerco fallendo ogni giorno.

Ma oggi, come diceva un personaggio tv, ammetto: c'ho un fumino. Vedendo quanto accade attorno all'aereo caduto, dopo il disprezzo per la vita, quello per la morte... Be', io sono felice di non avere un esercito, perché non risponderei delle mie azioni.

Non mi importa se sono rossi, gialli, verdolini. Io oggi ho un fumino che si leva e faccio fatica a definirmi pacifica.  Faccio fatica a non vedermi semplicemente vile, dal mio angolino (chissà per quanto) sicuro.


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