Per questo gli devo un augurio speciale per i suoi primi ottant'anni. Perché ho cominciato a vivere il calcio, quando già stava cambiando volto.
Incontravo Gipo e lui mi raccontava storie di gioco e di eroi. Quelli veri, che compiono sacrifici nascosti, mai ostentati. Che stanno in campo distrutti perché non si possono più sostituire, non si può mollare. E poi crollano appena fuori, quando si può svelare la gravità delle condizioni e ricorrere alle cure.
Ma eroi si è anche facendo semplicemente il proprio dovere, scrupolosamente e senza mai mettersi davanti alla maglia.
Io ho sempre ascoltato Gipo, simbolo della mia Pro Patria, e sempre l'ascolto.
Mi piacciono i suoi racconti e poi il suo sorriso, che mi dice:
Malu, può essere ancora così e per qualcuno lo è ancora.
È vero, l'ho appena visto con i miei tigrotti. E riparto felice.
Buon compleanno, Gipo.
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