La corsa è qualcosa che si arresta per stanchezza. Io provo a studiare una pausa che sia qualcos'altro.
Non è stanchezza.
Non è che mi manca il fiato (va be', un po', che pignoli).
Non è che ho una certa, come dicono i giovani.
E' che so fermarmi.
Una pausa che significa guardare dentro me stessa e che mi ama. Che mi separa dal mondo, per meglio connettermi. Schiava di nessuno, nemmeno di se stessa. Specchio di un movimento che mi ispira, ma non mi condiziona. La mia mano immobile, costellata di lentiggini, mi appare, anzi è oggettivamente bellissima.
So fermarmi, per felicità.
Notte e so fermarmi.
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