sabato 3 ottobre 2020

Il mondo è fatto a scale

Solo a Milano ho avvertito l'insofferenza, perché con bastone ed esitazioni forse intralciavo la corsa. Ma devo dire che quando sono stata costretta ad affrontare le scale nelle stazioni in Veneto e Trentino in questi giorni, ho svolto un'attività supplementare: rispondere a tutti coloro che si offrivano di aiutarmi.

- Ha bisogno? 

- Vuole che le portiamo la valigia?

- May I help you?

No grazie, ho detto a tutti. Ma con un sorriso doppio, per la gentilezza naturale che continua a sgorgare e che vince anche le diffidenze create dalla pandemia.

Meno idillio sul treno regionale che ho dovuto ugualmente prendere di questi tempi. Affollato, e già questo non è cosa buona anche se tutti indossavano le mascherine (qualcuno, al massimo, meno impeccabile), ho viaggiato più di un'ora in piedi, con il mio simpatico bastoncino. Quando la folla si è un po' sciolta, ho visto che i posti a sedere erano occupati anche da qualche zaino. Non mi sarei più mossa dalla mia posizione e del resto ero ormai vicino alla meta.

Tuttavia, mi ha messo un po' di malinconia e mi ha fatto pensare: il mondo è davvero fatto a scale, ma quelle difficoltà possono essere smussate dall'umana solidarietà che nella corsa della vita è capace di fermarsi. A volte, quando sei comodo su quello che consideri il tuo posto,  è più facile distogliere lo sguardo. 


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