Ve la ricordate questa canzone, io visualizzo i Bee Gees in formato giudici senza appello, feriti e fieri, che emettono questa sentenza.
Una storia crudele, con una sua dolcezza, che scivola sulle battute della menzogna riconosciuta anche in se stessi per vivere. Un cliché collaudato nella storia delle canzoni, che però oggi metto a fuoco in modo diverso.
Perché siamo tutti un po' bugiardi, anche con noi stessi, e la sincerità va scavata minuto dopo minuto nella nostra roccia.
Ma accade che una persona nell'esistenza nostra e degli altri riveli all'improvviso, magari senza perdere il sorriso, che ha obiettivi, travestiti da ideali, o avidità, mascherate da affetto, o altre deprimenti menzogne. E non si può detestare, se siamo tutti bugiardi, ma nemmeno farsi prendere in giro ancora. Si può assaggiare la terra e non ha un buon sapore.
Ma infine dire: io sono affamato e infreddolito, eppure sono vivo. E non voglio comportarmi così: continuo a scavare nella roccia, come posso.
I'm cold and I'm hungry but I'm still alive
And it's not how I want it to be
There's a hand on my shoulder
He said I'll survive ,but he's a liar.
He's a liar, Bee Gees. canzone per il giorno.
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