C'è più dolcezza, in questa parola del mio dialetto. Può essere un retrogusto di malinconia oppure una speranza che nulla vada realmente perduto.
Rimanda a tempi lontani, quando nel piatto non poteva rimanere nulla. Ma forse la dolcezza è nel fatto che vanzüsci significa proprio avanzi di cucina, spiega ul pà Carloeu. Che possono essere riutilizzati e da piccoli diventare qualcosa di grande, un nuovo piatto che allontana la fame.
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