lunedì 21 dicembre 2015

Lello e so cos'è amare

Lello, ti ho conosciuto d'estate e non sapevo individuare dove si posasse la parola amore. I volontari del canile che per ore ti tenevano in braccio, per fare le flebo o cercare di nutrirti. Oppure tu, tu solo che pazientavi, mai ti lagnavi e ti sforzavi forse per ripagare di tante cure. O un confine non c'era, perché l'amore attraversa ogni luogo, ogni cuore che comunica con gli altri.

Magrolino, quante lacrime vedendo le aggressioni della tua malattia. Che non molla, ma adesso sembri un principino. Hai messo su un po' di ciccetta, il tuo pelo è rifiorito e il tuo muso cerca e dona baci con uguale armonia.

Ieri mattina ti ho visto così bello e silenzioso, mentre le due nuove mammine deliziose lottavano gioiosamente per un biscotto. Ed era uno strano contrasto, quella tua muta riflessione, quel tuo ritrarti. Avevi mangiato poco, forse nulla, mi dicevano e hai accettato un pezzettino di biscotto. Forse perché pensavi fosse un bacio.

Perché tu mi sembri così, Lello. Un incontro di emozioni, di lezioni, di orgoglio e tenerezza mischiate senza combattersi.

Quando guardo te, so cos'è amare. E vorrei tanto che tu avessi il dono più strepitoso: una casa tutta per te. Farebbe felice te, e tutti coloro che ti amano. Non c'è confine, Lello caro tu lo sai, quando si posa la parola amore.


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