Vorrei capire come si siano insinuate diecimila fotografie nel mio telefono. Dimenticabili, per lo più, e forse per questo scattate.
Foto di troppo, in un apparecchio e nella mente, invadenti come un pensiero non nostro. Specchio di parole di troppo, che scivolano nei discorsi e a volte li anticipano pure.
E gesti di troppo, che mi appartengono, iniettati da qualche imitazione deviata.
Solo nella notte trovare il poco, che ci rende veri.
Notte e foto di troppo.
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