Poche pagine, pennellate che mi lasciano in balìa della fragilità fino all'ultimo. E poi fragile si rivela quella sfiducia che gli anni hanno cercato di costruire.
L'umanità, povera e bellissima. Devo chiudere il libro e non posso proseguire con i racconti, perché l'emozione va riversata in qualcosa di più importante.
Un racconto e poi più. Mi fermo a guardare dal finestrino come a cercare due vagabondi. Quindi proseguo, più felice sulla mia strada.
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