L'amore, difficile frenarlo anche sui fogli, sul tablet, negli scritti febbrili della mente. Dev'essere così anche in un'epoca come la nostra, che butta troppo spesso le parole a caso e i sentimenti brucia.
Dev'esserlo se sempre più numerose creazioni arrivano sulle sponde del lago e del concorso letterario "Scrivi l'amore - Premio Mario Berrino".
Ho avuto la gioia, e la trepidazione, di leggere tutte queste opere, di fluttuare tra le mille sfumature di questo sentimento, con la tentazione a volte di tendere una mano ad asciugare una lacrima, dare una carezza o fermare un addio.
E oggi che a Ispra si rinnova un appuntamento così importante - con il canto del lago a pochi metri che rimanda al concerto più impetuoso del mare ad Alassio - penso al coraggio di parlare di amore, di sussurrare nel fracasso virtuale, di aprirsi e raccontarsi senza perdere il pudore che quell'amore riveste. Come un antidoto a ciò che ci porta via a noi stessi, prima che all'amato.
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