giovedì 31 gennaio 2019

Liberi nelle nostre pagine

Un amico si illumina nel dipingere il cuore di un libro e narrarmi perché lo elegge al centro della sua vita.

Perché si conclude con la prospettiva di un nuovo inizio: la libertà.

Io gli racconto il mio libro preferito: così diverso, eppure la fine sgorga nello stesso fiume


Leggiamo mille pagine, vi frughiamo avidi.  Dentro, cerchiamo spesso la stessa cosa.

Dentro la libertà.

mercoledì 30 gennaio 2019

Guardati alle spalle

Cerchi avidamente i riflessi della neve sul lago, poi devi riprendere le tracce dell'asfalto.

Ma guardati alle spalle. Non per timore, per ammirazione.

Due nuvole si sono già incontrate, prima che tu ti accorgessi che era già tornato il sole.

martedì 29 gennaio 2019

Il vecchio troppo stanco, come un angelo

Chiedo scusa subito per il vecchio: è che anziano non mi sembra abbastanza nobile per lui.

In fila alla macchinetta per i biglietti, mi si affianca per imparare dice lui. Ma la prima cosa da apprendere è che essa è traditrice: questa sera non ne vuole sapere delle monete. Faccio in tempo a fare un biglietto con il bancomat poi scappo. Lo ritrovo dietro, più tardi, desolato: non ha potuto fare il biglietto.

- non mi metteranno mica in prigione.

Chissà se è una domanda o un'affermazione, fatto sta che gli raccomando di trovare subito il controllore. Che non incontreremo.

Si siede accanto a me, la sua testimone, ma il mio telefono comincia a squillare.

Mentre parlo, noto che sembra stanco. Troppo stanco. A tratti, pare dormire.

Un'immagine fioca che ti fa venire voglia di alleviare il suo carico, anche se sei già stufo del tuo.

Quando scendo però, non lo vedo più. Lui è già volato via. 

Il vecchio troppo stanco, come un angelo .

domenica 27 gennaio 2019

Antonio e il brindisi con un amico

È tutto il giorno che giro attorno a una verità. Il tempo di asciugarmi le lacrime, e solo per finta.

Antonio, il suo sorriso sincero, il suo racconto dell'uomo che mi ha cambiato la vita, senza che lo conoscessi. Ogni parola, una traccia di generosità.

E poi i suoi novant'anni, la torta a sorpresa al Museo della seta.

Spezzoni di immagini, che acquistano una loro unità.

Oggi Antonio ha compiuto il suo ultimo viaggio, forse per abbracciare il suo amico nel giorno del suo compleanno.

Antonio e il brindisi con un Amico.


venerdì 25 gennaio 2019

Siamo soli

Sfioriamo la festa, un calice incerto e portate che ci passano vicino. Un brindisi affrettato, mentre lasciamo il calore della stanza.

Siamo soli. Mondi paralleli masticano cibi e anniversari. Mentre noi siano già lontani, ad affrontare il gelo.

E poi ci sfiora un clochard, la barba lunga che copre i pensieri, non le ferite. Lui piomba nel buio da cui provenivamo noi. E ha una strana luce addosso, come un sole che si è perso nella notte.

Siamo soli.

giovedì 24 gennaio 2019

Quando capisco di non sapere niente

Quando mi guardo dritto nel cuore della mente e capisco di non sapere niente.

Di aver navigato troppo a filo dell'acqua, per la paura di frugare negli abissi e imparare qualcosa.

Proprio in quel momento, lancinante, in cui abbasso il capo, c'è qualcuno che vede più in profondità dentro di me.

Che coglie che io non so niente, ma qualcosa voglio sapere a tutti i costi, prima di cambiare mare.

E i miei occhi sono grati di gocce salate, che si travestono di lacrime.

martedì 22 gennaio 2019

Sfiorando la terra

Cammino sulla terra e, anche quando indosso gli stivali più rockettari, cerco di sfiorarla appena.

Anzi, li uso apposta, tosti e pesanti,  per volare via. Per sognare con la musica e indignarmi, di quanto le stiamo facendo.

Sfiorando la terra, ne sento i fremiti e l'umidità della notte. Vi appoggio le guance e posso fingere che le lacrime vengano solo da lei.

Nella stessa barca, su un mare indifferente, ci incamminiamo.

Sfiorando la terra e tutte le creature, trovo anche le mie ferite. E riprendo a camminare per sognare, ancora.

lunedì 21 gennaio 2019

Qualcosa di familiare


La stazione è così cupa che quando affianco il treno e vedo nel vagone un volto familiare, mi illumino.

Anche se non ho voglia di parlare, salgo e torno indietro.

Quando arrivo lì, mi blocco: quel viso non mi dice niente e mi siedo in silenzio.

Volevo qualcosa di familiare, in questo oscuro mondo. E il viaggio si trascina avanti. Sono stanca, ma sento il giovane immigrato davanti a me che lavorerà tutti i giorni in ospedale e all'alba rincaserà.

Quando scorgo altro buio invadente appiccicato ai finestrini, mi trovo a chiedere alla mia vicina se quella fermata sia la mia città.

Non lo sa neanche lei, mi confida, in quella tempesta di buio, finché non scorgiamo i tratti che ci mostrano la stazione precedente.

Volevamo solo Qualcosa di familiare. Ci siamo persi e ritrovati. E il Nostro viaggio sembra interrompersi, ma sappiamo che sta solo cambiando forma. Che sta andando avanti sommesso, in cerca di qualcosa di familiare in cui perdercI.

sabato 19 gennaio 2019

L'inverno che finge di arrivare

Ti stringi nella sciarpa, perché ti assicurano che sta per arrivare l'inverno.

Tra le pieghe dei ricordi più gelidi, sai che non è così e forse l'inverno sta fingendo.

L'unica certezza è l'inverno dell'umanità. Nel vuoto della notte e tra le onde egoiste, i brividi di chi cercava solo  la vita non ci raggiungono.

L'inverno che prova a fingere, il nostro che ci riesce benissimo.

venerdì 18 gennaio 2019

Fuori dal giro

Cado ancora nella vecchia buca. Riverso energie in pozzi traboccanti. Mi perdo nelle strade più familiari, ma se mi avventuro in quelle nuove mi smarrisco ugualmente.

Eppure mi trovo a ridere, ridere forte.

Perché penso che è stupendo quello che mi ha detto un amico pochi giorni fa. Quello che conta, che profuma di insopprimibile libertà, è stare fuori dal giro. Non dover applaudire, non doversi incavolare, non dover proprio niente.

Tra graffi e strappi, chi ride più forte è fuori dal giro.

giovedì 17 gennaio 2019

Gli occhi che mi ascoltano

Ho perso il conto dei rivoli di parole che spreco, persino quando sto zitta, in un attimo di consapevolezza.

Poi, a un ristorante, vedo sbucare da sotto il tavolo due occhioni. All'inizio, non  mi capacito di come una cagnolona simile possa stare silenziosa sotto la grande tovaglia, per cui devo dirle qualcosa.

- Bella, ma sei bellissima.

Lei mi scruta, fissa e devota anche se non mi conosce. Ci guardiamo, finché la sua famiglia (che schifo dire "i proprietari") sobbalza e una signora mi dice: che cosa le sta dicendo? Perché lei sta scodinzolando.


Non so cosa io le stia dicendo, di così interessante.

So che mi sta ascoltando. Con gli occhi, con il cuore. Con l'anima, da noi umani troppe volte non pervenuta.

Gli occhi che mi ascoltano, mi ricordano quello che sono. Non ciò a cui servo.

mercoledì 16 gennaio 2019

Solo il falò si addormenta


Incitato dalla nostra curiosità, il falò alza la voce e i bagliori. Noi restiamo ad ammirarlo come la prima volta, come le prime fiammelle scorte da bambini.

Poi ci allontaniamo e la sera si rilassa, in rapide e dure lacrime. Non so se siano loro a cantare la ninna nanna al fuoco.

So che quando i nostri sguardi si stanno perdendo, il falò di Sant'Antonio sembra addormentarsi. Riposta la parte, forse si concede un po' di riposo. Mormorando come il bambino grato che raramente sappiamo ancora essere.

Il falò si addormenta, i ricordi no. Svegli sotto la pioggia sferzante.



martedì 15 gennaio 2019

Tramonta tutto tranne

Dove non ha ancora decretato l'invasione la luce della città, il sole ha qualcosa da dire.

Tramonta tutto.

Il giorno, una sensazione invincibile, la fiducia. 

Eppure all'orizzonte vedi quello che importa. Anche se non sai come di chiama.

Tramonta tutto. Tranne qualcosa di indecifrabile, pur così familiare.

lunedì 14 gennaio 2019

Il vento non si ascolta

Ancora torturata dalle parole, sento il vento e ne cullo il suono.

Mi rendo conto di non ascoltarlo mai. Un suono in sottofondo, da non decifrare. Un accompagnamento, che non guida mai.

Invece, stasera mi sembra che sia l'unico suono degno di attenzione. Un giocherellare serio, che spazza via tutte le vanità.

Il vento non si ascolta. Ma scorre dentro i nostri pensieri, tanto indecifrabile quanto saggio.

domenica 13 gennaio 2019

C'è una creatura più avanti (non contano le zampe)

Esplodono giorni in cui per trovare riparo devo respirare all'ombra del grande santuario.

La mattina presto, tra poche sedie occupate e statue più grandi della nostra fede.

Quando esco, la città a me sconosciuta ancora non si muove.

Lungo il viale scorgo un signore con tre cagnolini. Uno di loro ha tre zampe appena, eppure è più avanti di tutti. Gli altri fiutano ogni angolo e si lasciano attirare da mille sirene di sensazioni.

Lui, ha ben in mente la meta.

Una creatura più avanti di tutti. E questo assomiglia a un ricordo, che ferisce e risana. Non contano le zampe, ma ciò che ti guida dentro di te.

sabato 12 gennaio 2019

Basterebbe un altro valzer

Quando arriva sottovoce San Modesto, il mio pensiero corre a te, più forte. E vorrebbe raggiungerti, per sussurrarti buon compleanno, nonno Mario.


Sogna di correre nell'orto, di farsi prendere per mano, di addentare un bonbon perché mica si chiamava brioche.

Ma più di tutto, di ballare un altro valzer. Tu da ragazzo amavi tanto il valzer, che per eccesso di ballo ti eri ammalato.

E con il fiato corto, per l'altra malattia, quella maturata al lavoro e poi sempre più tenace, prendevi le mie manine e mi facevi danzare.

Ti fermavi esausto e io urlavo: ancoa, così imbranata con le erre.

Tu riprendevi, con un sorriso paziente.

E a me basterebbe un valzer.

Ancora. 

venerdì 11 gennaio 2019

In fondo al cielo

Ogni tanto sembro tornare adolescente e invaghirmi dei grattacieli.

Ma quando assaporo la pace della sera a Milano, so già che sto frugando in fondo al cielo. E alla mia anima, inquieta.

mercoledì 9 gennaio 2019

Il campione e la mamma (non dimostrare niente a nessuno)

Sento tanti che si spacciano per campioni. Sotto i riflettori, sentono di aver dato tutto.

Stasera ne ho visto uno. Dopo una battaglia durissima, e aspettando le altre sotto forma di allenamento sfibrante, è uscito dall'arena, mano nella mano con una donna.

- è la mia mamma.

E l'ha presentata a tutti. Fiero e devoto, perché sa dove siano iniziati i sacrifici.

Un campione e la sua mamma. E la certezza di non dover dimostrare niente a nessuno.

lunedì 7 gennaio 2019

Louder than hell - canzone per la notte

Martelliamo note per coprire il rumore dell'inferno. Fiamme che sprigionano ruoli, falso coraggio, voglia di stritolare la libertà degli altri.

A noi piace più forte dell'inferno, ci diciamo.

Ma forse, mi dico stasera, più rumoroso dell'inferno c'è solo il silenzio.

Un quesito senza risposte, che si scioglie nella notte. 

Louder than hell, Motley Crue, canzone per la notte 

sabato 5 gennaio 2019

Il riparo sotto la pioggia

Trovare un riparo sotto la pioggia, mica vuol dire ritrarsi.

È anche un modo per osservarla meglio, senza i mormorii della pelle. Lasciare che gli occhi inseguano ogni goccia e vi danzino. Persino quando non c'è.

venerdì 4 gennaio 2019

La notte che protegge

Ci sono sere che si ritagliano da un album di carta, come quelli che da bambina prendevo e animavo con le forbici. Personaggi che diventavano persone e storie che si riempivano di colori.

Tu socchiudi gli occhi e ascolti le riflessioni degli amici, qua e là costellate di battute. Tutto è silenzioso e impeccabile nella casa, tanto che da grande vorresti diventare così.

Poi, ti accorgi che grande sei già diventata e non ti viene nemmeno da rimproverarti. Senti, intervieni, ridi, guardi avanti con loro oltre il velo gelido dell'inverno.

E quando esci nella notte, non ti incute paura alcuna. Perché è la notte che protegge, ancora calda di questo incontro, di queste tracce di umanità che  non si fanno notare.

giovedì 3 gennaio 2019

Il presepe, tardivamente

Non so quante volte io sia corsa in centro in queste settimane. Stasera, vi sono passata e mi sono accorta del presepe.

Quel presepe che per anni si è steso sulla piazza, dolcemente, con la piega di un sorriso. Quel presepe che ogni anno aspettavo con avidità, perché era la prima promessa del Natale.

Ora l'ho visto respirare profondamente, proprio sul finire delle mie feste. Mentre passeggiavo con un'amica, e non correndo da qualche anonima parte.

Il presepe, tardivamente. Il presepe, davvero.

Conversando sempre più distanti

Ascoltiamo metà di quello che ci viene detto, leggiamo un quarto, eppure rispondiamo il doppio.

Come a colmare il vuoto che la nostra disattenzione ha creato. 

Conversazioni che perdono i pezzi e altri ne afferrano a caso, ci portano sempre più distanti.


martedì 1 gennaio 2019

Quello che non potevi fare

Un primo giorno come altri, con le sue luci e le sue contraddizioni. Con i suoi tempi tenuti insieme malamente, e difatti sono saltati.

E un'amica mi sgrida dicendo a proposito di una di queste tappe: hai sbagliato, quello che non si può fare non lo si fa.

Sarà, ma quello che non potevo fare oggi, facendoli, mi ha reso più felice di tutto.