lunedì 11 marzo 2019

Felicemente

Di fronte all'ennesima rampa di scala sto per cedere, ma qualcosa mi sospinge su. Forse anche il flashback rapito prima dal finestrino. E salgo, salgo, con quella voracità di imparare di cui non riesco a liberarmi, suadente condanna.
Ma tra le fatiche e i lampi di gioia, si posa un velo che non so ancora definire. E' quello di un gatto rosso, e appena segnato dalla strada, che strofina fiducioso il suo muso sul mio dito.
Poi le parole di un signore, al termine del suo compito. Io faccio una battutina, una di quelle che vogliono domare il nervosismo, e lui mi dice: aspetti un attimo, le voglio fare un regalo.
Torna dopo un attimo con una tavoletta di cioccolato: è che lei è riuscita a farmi sorridere.

Io non ho molto con cui contraccambiarlo, se non la verità, afferrando il cioccolato come una bimba golosa: anch'io.

Felicemente cresco, sapendo che non crescerò mai abbastanza. Affamata, non sazia.
Un signore mi ha regalato del cioccolato perché l'ho fatto sorridere. Il Signore, ancora di più.

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