Il destino, a volte ti sembra che ci veda benissimo e con un'iniezione perfida di programmazione. Tanto che preferisci pensare a un caso indistinto, se proprio devi pensare a qualcosa.
Poi, ti si presenta un cerchio perfetto. Uno di quelli che neanche avresti potuto eseguire con un compasso. E lo contempli, cercando di vedere un punto di debolezza, perché ti sembra che non potresti sopportare la sua bellezza.
Invece è proprio lì, sfacciata e precisa. Un senso che ti ha sbirciato da lontano, ti ha inseguito, magari respinto a più riprese con sgarbi o indifferenza palesata. Perché pensavi che non poteva voler viaggiare con te.
Un cerchio perfetto, che adesso ti brilla sotto gli occhi e ti spiega pure centomila passi fatti prima, incontri, cicatrici e sfumature del cielo.
E anche se le tue grane sono tutte ancora tenacemente appiccicate a te, ti addormenti con la sensazione che un giorno ti risveglierai e troverai un altro cerchio perfetto, con uno sbuffo come un sorriso.
Un cerchio perfetto che aspettava proprio te.
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